Domanda:
Si può arrivare fin qui via terra?
2011-12-24 13:14:07 UTC
E venne Natale e tu non eri qui. Questa è una di quelle canzoni che quando mi prendono non mi stacco più. Potrei fornire altri esempi e dilungarmi oltremodo, ma ho deciso che voglio fare una cosa che non faccio da un po'. Voglio farla perché mi manca, perché ci vuole uno sfogo ogni tanto e non si può contare solo sulle sostanze illecite per prendersi una pausa. Una pausa dall'ansia di risultare logorroici. Oddio, sono sembrata logorroica? No, stai zitta. Una volta ero estremamente sintetico, lapidario -anche lampadario, quello che ti toglie il reggiseno, quando sei stanca e il tempo come la voglia manca-, laconico, per dirlo all'ateniese. Chissà se gli spartani si davano dei laconici. Tra l'altro è una parola che ho imparato da relativamente poco. Dico relativamente perché mi andava di usare un avverbio. Se non si può basta dirlo. Ma se lo dite, avvertitemi che non vi ascolto. Mi tappo le orecchie e grido lalalalalalala. Dove? Qua. Che sei, na papera? Sì. Pardonnez, Mademoiselle, c'est de ma faute. Sì, l'ho fatto apposta per te. A bella posta. Non come la postina, che quella c'ha dei baffoni neri che spaventerebbe pure una eventuale donna barbuta lesbica. Mi piacerebbe essere geloso di me con me. Non so come renderlo, ma potrei accusarmi di passare troppo tempo con me stesso e anziché dedicarmi a me. Capite ciò che intendo? Perché non mi capisci, dimmelo perché. Hai ragione, sai? Io non sarò mai come vuoi. Non ricordo se l'ho letto e riscritto qui, o se l'ho letto altrove e poi declamato qui o se mi sono sognato tutto, comunque questa fantomatica cosa era del soggetto nelle varie lingue.Ma mi è già passata la voglia, percui poche storie e andare. Sull'isola senza sole, che domande fate? non detestate anche voi le domande retoriche? Come chi? Torno a parlare da solo che è meglio, ho capito. Sì, perché io capisco. Dai, sempre a cavillare, intanto il tempo passa e io ho ancora tremila caratteri da digitare e sono tre quarti d'ora per farlo. Meno di quarantacinque minuti. Perché sì, niente domande. Ma allora dove andranno a finire le risposte? Non importa. O forse sì. Ma tanto pazienza perché avevo detto niente domande e invece mi sembrava proprio che alla fine di quella frase ci fosse un punto interrogativo. E se ora, questa finta diatriba (ricordiamo a tutti che l'accento va sulla prima a se stiamo parlando del genere teatrale; sulla seconda i se parliamo di altro), non ha scalfito la vostra fede in ciò che scrivo, lo farò io adesso. E quando gli occhi scrutano: vedo! La piazza con l'insegna luminosa e una pistola rossa infuocata che indica la strada. Via Non Esiste, c'è scritto. E io, decido: vado! Adoro questa roba. Cosa ci può essere di meglio dell'Officina Meccanica? Davvero, per quanto possa amare tutto il resto della musica, loro hanno qualcosa che agli altri manca. O forse è un ragionamento che faccio tutte le volte che ascolto qualcosa che mi piace tanto. Un processo incoscio. Sì, troppo facile. Troppo facile un corno. Due corni. Non riesco a schiodarmi da quota duemila caratteri. Ora l'ho fatto. Insomma, mica troppo. Sarebbe interessante riuscire a finire prima che finisca la canzone, ma non mi sembra fattibile. Tuttavia faremo del nostro meglio. Ah, ecco, ho una domanda da porvi: vi sembro forse Simone de Beauvoir? Un uomo con la testa ai piedi. Comunque la canzone è finita e ne ho messa su un'altra. Sempre loro. Perché lo sai, loro sono diversi da te che vedi, che parli, che senti. Mi spaventai quella notte. Lo rammento come fosse ora. Lo rammendo come fosse un calzino. Uno di quelli che non porta più nessuno perché sono tutti bucati. Come si può esser felici così, se non sarete mai come me? Spesso me lo chiedo. Spesso mi faccio domande inopportune. A volte provo anche a rispondermi. Ho come l'impressione di aver ripetuto queste esatte parole almeno un milione di volte. No. Almeno un milione di scale. Sì. Sì. Con la mosca al naso. Saltano come le cavallette, maledetti organismi geneticamente modificati. Sono un po' stanco. Affaticato, affannato. Ho il fiatone. Non riesco a respirare bene. Ci vorrebbe un'infusione di acciaio liquido per liberarmi. Un'invasione di di mazziniani falliti per opprimermi. Per legarmi a ceppi indissolubili sotto caratteri cubitali. Famiglia. Sangue. Patria. Onore. Io dico no. Al colesterolo, a Valsoia, al contratto sociale, al Leviatano, a chiunque. Ogni volta vhe si cita Hobbes, sento o lego, a seconda dei casi, il teorico dell'assolutismo. Ma l'avete letto? Avete capito cosa dice? Certe cose mi danno molto sui nervi. Se analizzo in modo patologico e infine mi rassegno a una soluzione che chiameremo la "meno peggio", non vuol dire che io la stia esaltando o che la proclami come migliore e unica. Anzi, forse sto facendo il contrario. No? Siete limitati, prendetene atto. Ricordatevi che potrebbero essere giganti. Per stasera consiglio una flebo di Deadbeats, per rilassarsi
Sei risposte:
яя†Rι¢нιє Bє¢кєя
2011-12-25 12:03:48 UTC
Ah, quanto mi mancano...mi mancano tantissimo, così tanto che mi viene un po' di nostalgia e mi sale un po' di malinconia. Ma di cosa?

Di tante cose...troppe, forse. Cose che tengo dentro per me, cose che condivido con altri fingendo che mi piacciano quando in realtà non è così, cose che cerco di far comprendere al mondo intero per poi rendermi conto di stare a parlare con una massa di organismi con una mente differente dalla mia (diciamo che è come un professore di fisica che tenta di spiegare le leggi della termodinamica ad un branco di labradoodle), e via dicendo.

Forse ciò che mi manca è qualcosa di cui non sono mai stato in possesso; qualcosa che non mi è mai appartenuto, che forse neanche conosco. Tutto questo è solo frutto della mia mente tanto contorta quanto bastarda, che tenta di farmi agire sempre nel peggiore dei modi. Facendo soffrire gli altri, facendo soffrire anche il sottoscritto, e creando solo tanti disordini nella fitta rete di neuroni che attraversano il mio cervello. Perché ho usato due volte il verbo fare e solo una volta il verbo creare? Non so. Anche questo è dato dalla mia mente? Che tu sia dannata, allora.

Però ora mi rendo conto che tutto ciò che ho scritto, o per lo meno, che ho tentato di scrivere, non è per niente inerente al tuo sfogo.

Ah già, ecco cosa mi manca: sfogarmi in questo modo. Bei vecchi tempi, mio caro. Io ero ancora nel pieno dell'adolescenza, fase nella quale accumuli problemi su problemi...mentre ora guarda dove siamo arrivati. Mancano 6 giorni all'inizio del 2012 (5 giorni, 3 ore e 21 minuti, se vogliamo essere precisi...anzi, pignoli), un nuovo fottuto anno del càzzo che non sarà differente dagli altri, se non per il fatto che sarò maggiorenne. "Daje Manu, altri 5 mesi e sarai maggiorenne...finalmente libero!" - Col càzzo.

Ma il fatto che a Maggio compirò la maggiore età non interessa a nessuno. Non deve interessare a nessuno: non me ne frega un bel niente a me, figuriamoci agli altri. Vabbè, torniamo sui nostri passi. Un piccolo rewind, come si suol dire. Dov'ero...ah, già.

Quei bei vecchi tempi, dove l'estate la passavo fuori casa a scrivere, sbattendomene del fatto che ci fossero i miei amici intorno. In quel momento, io ero faccia a faccia con la luna, che mi dava quella sensazione, ispirazione strana, tirando fuori da questo corpo ormai a pezzi il "poet inside", come direbbero gli Edguy. Gajardi gli Edguy oh.

Approposito, ammazza chi hai ricacciato: gli Officina Meccanica. Quelli di Roma, giusto? Non si sa le chiuse che mi ci sono fatto. Sono dei geni, senza ombra di dubbio. Anzi, in questo caso andrebbe bene proprio l'espressione "geni incompresi".

Dovrei riprendere a scrivere, come ti ho detto pocanzi, ma ora che faccio mente locale...che càzzo ho scritto fin'ora? I soliti pensieri attorcigliati tra loro, senza inizio ne fine. Ma mi ha fatto bene, mi ci voleva proprio. Visto che qui non si può parlare con nessuno, sono solito sdraiarmi sul letto, fissare il soffitto e pensare. A volte invece mi siedo sulla poltrona, accendo la tv, una bottiglia accanto (sai già di cosa) e penso. A cosa penso? Si sa, dai: le solite càzzate.

Detto questo, penso di aver concluso questo monologo appena interpretato sul palco di Yahoo.

Grazie mille, signori e signore, per aver assistito a questo macabro evento fino alla fine. Ve ne sono grato.

Non sto qui a badare ai miei errori e alle tante e inutili riflessioni che faccio di solito.

Io sono questo, e non dovete farci caso: vivo la mia vita nel peggiore dei modi, ma di questo non me ne faccio una colpa. No, non è neanche colpa dei miei genitori, visto che loro mi hanno sempre insegnato ad essere educato e rispettoso nei confronti degli altri. E', come già accennato prima, frutto della mia mente.

Saluti.
2011-12-24 13:15:24 UTC
La leggerò domani mattina con calma.
?
2011-12-27 13:56:59 UTC
che domanda lunga uno si stufa prima di finirla di leggerla .

se e sul senso della vita nessuno lo sa, la cosa e certa

per vedere cosa e la vita già provato grazie,

provato tutto droghe etc. etc.t

la vita e qualcosa che uno si crea quando si e giovani

miti ed eroi sono tanti quando si cresce e si fa un po

di giudizio non si pensa di ascoltare quello che dicono i genitori

ma alla fine anche se se non sembra gran parte di ragione loro

hanno i miei sono nati sotto le bombe della seconda guerra

mondiale vita dura nessuno si pensa di quei giorni

che anche se era natale non c' erano giocattoli ma sperare

che ci fosse un pezzo di polenta in tavola

giorni duri e ce ne stiamo dimenticando

di tutti i sacrifici che hanno fatto i nostri "vecchi"

tanti nonni mai conosciuti bis nonni no se ne parla

il mio era stato a caporetto 1°guerra mondiale

per chi non lo sa

purtroppo troppe cose cadono nel dimenticatoio

e non ricordare si cade un altra volta nello sbaglio

e su questo vi auguro a tutti un meraviglioso 2012

buone feste a tutti ciao grazie a tutti voi

ps scusate se ce qualche errore

E NATALE CIAO
мuerta si jeune,si froide.
2011-12-25 09:24:40 UTC
Dentro questa cosa ci sono tante cose nascoste e chissà quante altre me ne perdo.

Non vorrei perdermene neanche mezza.
contreras
2017-01-21 13:18:57 UTC
la advantageous del mondo era prevista nell'anno 1000, poi nel 2000, secondo il calendario dei Maya proprio nel 2012 (finisce il conteggio degli anni nel loro calendario perpetuo). Ma il mondo, penso, non finirà di colpo, ma lentamente, a causa dell'inquinamento che l'essere umano sta provocando. Siamo una specie di parassita della terra. Dove arriva l'uomo scompare tutto il resto. Non ti sembra abbastanza perchè meritiamo di estinguerci?
vago
2011-12-31 03:11:21 UTC
non ho capito niente, ma davvero interessante, mi hai rincoglionito...ciao!


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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