Ah, quanto mi mancano...mi mancano tantissimo, così tanto che mi viene un po' di nostalgia e mi sale un po' di malinconia. Ma di cosa?
Di tante cose...troppe, forse. Cose che tengo dentro per me, cose che condivido con altri fingendo che mi piacciano quando in realtà non è così, cose che cerco di far comprendere al mondo intero per poi rendermi conto di stare a parlare con una massa di organismi con una mente differente dalla mia (diciamo che è come un professore di fisica che tenta di spiegare le leggi della termodinamica ad un branco di labradoodle), e via dicendo.
Forse ciò che mi manca è qualcosa di cui non sono mai stato in possesso; qualcosa che non mi è mai appartenuto, che forse neanche conosco. Tutto questo è solo frutto della mia mente tanto contorta quanto bastarda, che tenta di farmi agire sempre nel peggiore dei modi. Facendo soffrire gli altri, facendo soffrire anche il sottoscritto, e creando solo tanti disordini nella fitta rete di neuroni che attraversano il mio cervello. Perché ho usato due volte il verbo fare e solo una volta il verbo creare? Non so. Anche questo è dato dalla mia mente? Che tu sia dannata, allora.
Però ora mi rendo conto che tutto ciò che ho scritto, o per lo meno, che ho tentato di scrivere, non è per niente inerente al tuo sfogo.
Ah già, ecco cosa mi manca: sfogarmi in questo modo. Bei vecchi tempi, mio caro. Io ero ancora nel pieno dell'adolescenza, fase nella quale accumuli problemi su problemi...mentre ora guarda dove siamo arrivati. Mancano 6 giorni all'inizio del 2012 (5 giorni, 3 ore e 21 minuti, se vogliamo essere precisi...anzi, pignoli), un nuovo fottuto anno del càzzo che non sarà differente dagli altri, se non per il fatto che sarò maggiorenne. "Daje Manu, altri 5 mesi e sarai maggiorenne...finalmente libero!" - Col càzzo.
Ma il fatto che a Maggio compirò la maggiore età non interessa a nessuno. Non deve interessare a nessuno: non me ne frega un bel niente a me, figuriamoci agli altri. Vabbè, torniamo sui nostri passi. Un piccolo rewind, come si suol dire. Dov'ero...ah, già.
Quei bei vecchi tempi, dove l'estate la passavo fuori casa a scrivere, sbattendomene del fatto che ci fossero i miei amici intorno. In quel momento, io ero faccia a faccia con la luna, che mi dava quella sensazione, ispirazione strana, tirando fuori da questo corpo ormai a pezzi il "poet inside", come direbbero gli Edguy. Gajardi gli Edguy oh.
Approposito, ammazza chi hai ricacciato: gli Officina Meccanica. Quelli di Roma, giusto? Non si sa le chiuse che mi ci sono fatto. Sono dei geni, senza ombra di dubbio. Anzi, in questo caso andrebbe bene proprio l'espressione "geni incompresi".
Dovrei riprendere a scrivere, come ti ho detto pocanzi, ma ora che faccio mente locale...che càzzo ho scritto fin'ora? I soliti pensieri attorcigliati tra loro, senza inizio ne fine. Ma mi ha fatto bene, mi ci voleva proprio. Visto che qui non si può parlare con nessuno, sono solito sdraiarmi sul letto, fissare il soffitto e pensare. A volte invece mi siedo sulla poltrona, accendo la tv, una bottiglia accanto (sai già di cosa) e penso. A cosa penso? Si sa, dai: le solite càzzate.
Detto questo, penso di aver concluso questo monologo appena interpretato sul palco di Yahoo.
Grazie mille, signori e signore, per aver assistito a questo macabro evento fino alla fine. Ve ne sono grato.
Non sto qui a badare ai miei errori e alle tante e inutili riflessioni che faccio di solito.
Io sono questo, e non dovete farci caso: vivo la mia vita nel peggiore dei modi, ma di questo non me ne faccio una colpa. No, non è neanche colpa dei miei genitori, visto che loro mi hanno sempre insegnato ad essere educato e rispettoso nei confronti degli altri. E', come già accennato prima, frutto della mia mente.
Saluti.